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Attenzione: Sviluppo della saga di Fable Questa pagina contiene informazioni riguardanti lo sviluppo di Fable, le persone e/o le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in essa. |

“ | Tutte le storie devono finire a un certo punto, ma i ricordi di trionfi eroici e trame malvagie dureranno per sempre. Grazie per il tuo supporto - siete tutti leggende! — Lionhead Studios, alla fine di Fable Legends |
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Lionhead Studios è stata una compagnia di sviluppo di videogiochi fondata nel Regno Unito nel 1997 da Peter Molyneux. Il 7 marzo 2016, Microsoft annunciò che erano in corso trattative con i dipendenti riguardo alla chiusura dello studio.[1] Lo studio venne ufficialmente chiuso poche settimane dopo, il 29 aprile.[2][3]
Storia[]
Il nome Lionhead Studios deriva dall'ex criceto di Mark Webley. Lo studio venne fondato da sviluppatori fuoriusciti da Bullfrog Productions ed è stato fondato da Peter Molyneux. il primo gioco sviluppato fu il “god game” Black & White. Dopo il suo lancio, la compagnia lavorò a diversi altri progetti e collaborò con alcuni studi satellite, tra cui Big Blue Box, creatore del primo Fable, che si fuse completamente con Lionhead poco prima della pubblicazione del gioco Fable. Successivamente, la Lionhead sviluppò The Movies e Black & White 2, ma le vendite inferiori alle aspettative e i ritardi nella produzione portarono lo studio in difficoltà finanziarie. Nell'aprile del 2006, Microsoft Game Studios acquisì la Lionhead, superando l'offerta concorrente di Ubisoft.[4]
Dopo l'acquisizione, Lionhead si concentrò sulle piattaforme di Microsoft e ottenne grande successo con la serie Fable, diventata una delle più vendute nel genere RPG. Oltre a Fable, la compagnia lavorò a Milo & Kate, un gioco per Kinect che venne poi cancellato, sebbene alcune sue caratteristiche confluirono in Fable: The Journey.
Il 7 marzo 2012, Peter Molyneux annunciò il suo addio a Lionhead per fondare un nuovo studio indipendente, 22Cans. Mark Webley assunse temporaneamente la direzione fino alla nomina di John Needham nell'aprile 2013[5].[6] Gary Carr ricoprì il ruolo di direttore creativo.[7]
Sempre nel 2012, la Lionhead propose a Microsoft "un gioco single-player ambientato in una città simile a Londra", ma vennero informati che "non vi verrà dato il permesso di creare Fable 4, o qualcosa che sia neanche l’ombra di Fable 4" a causa dello spostamento dell'attenzione di Microsoft Studios Europe verso "games as a service" sotto il nuovo direttore Phil Harrison.[8] Questa decisione ha portato la Lionhead a sviluppare Fable Legends. Si è trattato di un drastico cambio di direzione per la Lionhead, in quanto non aveva alcuna esperienza precedente con il supporto continuo, la monetizzazione e la fidelizzazione dei giocatori richiesti per i "games as a service".
Secondo il sito di notizie sui videogiochi Kotaku, Fable Legends ha iniziato a crollare a causa di interessi contrastanti delle divisioni aziendali di Microsoft. Da un lato, Microsoft Studios Europe sotto Phil Harrison aveva approvato l’idea per un gioco free-to-play di media scala, mentre dall'altro, Phil Spencer e la divisione Xbox spingevano per un'esperienza Fable AAA di alta qualità che potessero usare per vendere le console Xbox. Come ha detto Kotaku, "E così Lionhead stava sviluppando un gioco free-to-play sperimentale, che però stava rapidamente diventando costoso quanto qualsiasi altro grande titolo first-party. Per avere successo, avrebbe dovuto ottenere un enorme riscontro."[8]
Alla fine del 2015, Phil Harrison lasciò Microsoft e il responsabile dello studio Lionhead John Needham se ne andò per concentrarsi su altre proprietà Xbox in seguito alla partenza di Harrison. Hanno Lemke assunse il ruolo di direttore generale di Microsoft Studios Europe, oltre a supervisionare direttamente lo sviluppo presso Lionhead. All'inizio del 2016, Microsoft espresse preoccupazione per le proiezioni di monetizzazione e fidelizzazione dei giocatori emerse dalla beta di Fable Legends e, a marzo, Lemke annunciò i piani per chiudere Lionhead, dopo un periodo di consultazione imposto dalla legge britannica. Kotaku riferisce che i dipendenti dello studio vennero a conoscenza della chiusura solo mezz'ora prima del comunicato stampa di Lemke.[8] Pare che diversi potenziali acquirenti abbiano presentato lettere di intenti per l'acquisto di Lionhead durante il periodo di consultazione, ma nessuna di queste si è concretizzata poiché Microsoft apparentemente si è rifiutata di vendere la licenza di Fable insieme allo studio.[9]
Giochi sviluppati[]
- Black & White
- Black & White: Creature Isle
- Black & White 2
- Black & White 2: Battle of the Gods
- The Movies
- The Movies: Stunts & Effects
- Fable
- Fable: The Lost Chapters
- Fable II Pub Games (Supervisionato, non sviluppato)
- Fable II
- Fable III
- Fable Heroes
- Fable: The Journey
- Fable Anniversary
- Fable Legends (Cancellato)
Riferimenti nei giochi[]
Un tatuaggio per la schiena e uno per il petto con il simbolo della Lionhead può essere trovato in Fable: The Lost Chapters.
In Fable II, ha incluso diversi riferimenti a se stesso nel gioco:
- Leo Head è un palese rimando alla Lionhead, visto che Leo significa “Lion”.
- Isola Testa di Leone è un’isola vicino Bloodstone e il suo nome significa letteralmente “Lionhead”.
- Un tatuaggio con il logo Lionhead può essere ottenuto completando "A Hero's Tale" - una volta completato, può essere trovato nel baule della caverna della gilda. Per ottenerlo, il giocatore deve scegliere la “Hero Crown” (a sinistra)
Ci sono altri riferimenti anche in Fable III:
- Mentre sei a Driftwood, se provi a nuotare verso la Malatorre, verrai fermato da un muro invisibile e potrai vedere il logo dei Lionhead Studios sott'acqua.
Team[]
Dirigenti[]
- Peter Molyneux - Amministratore delegato
- Ted Timmins - Franchise Manager (Fable)
Direttori[]
- Dene Carter - Direttore creativo (Fable)
- Simon Carter - Direttore creativo (Fable)
- Ian Yarwood-Lovett - Direttore creativo (Fable)
Produttori[]
- Louise Copley - Produttore senior
- Amie Loake - Produttore
Progettisti[]
- Mark Webley - Progettista capo
- Richard Ham - Progettista capo
- Julian Glover - Progettista del mondo
- Ian Yarwood-Lovett - Progettista del mondo (Fable)
- Ben Huskins - Progettista
- Josh Atkins - Progettista
Programmatori[]
- Simon Carter - Programmatore capo (Fable)
- Martin Bell - Programmatore
Autori[]
- James Leach - Autore principale
- Mark Hill - Autore
Artisti[]
- Ian Yarwood-Lovett - Direttore artistico
- Kiki Wolfkill - Direttore artistico
Musicisti[]
- Russell Shaw - Responsabile della musica
- Danny Elfman - Compositore (Fable)
- John Silke - Progettista del suono
Sviluppatori[]
- Marcus Welfare - Sviluppatore
Tester[]
- Jeffrey Brutus - Responsabile del controllo qualità
- Charlton Edwards - Assistente del controllo qualità
Controversie[]
La Lionhead Studios si è trovata coinvolta in un paio di controversie mentre era ancora in vita.
Lionhead Troll[]
Nei primi anni dello sviluppo di Fable, un gruppo molto piccolo che si faceva chiamare 'Kibitz' riuscì a hackerare e ottenere l'accesso ai server Lionhead Studios per ottenere screenshot per una prima versione del gioco (Project Ego) che non avrebbero mai dovuto essere rilasciati al pubblico. Dopo aver ottenuto l'accesso a questi primi screenshot, Kibitz iniziò a condividerli con le persone online e sui forum creati dalla Lionhead Studios. Poiché il gruppo di hacker non ha mai mascherato il proprio indirizzo IP quando pubblicava sui forum, la Lionhead stava per trovare il nome e la posizione delle persone responsabili della fuga di notizie e trovò il modo di avvisarle che erano a conoscenza della loro identità. Si è scoperto che Kibitz era in realtà solo una persona e fan del gioco.
Peter Molyneux[]
Nonostante fosse un rinomato sviluppatore e designer nell'industria dei videogiochi, Peter Molyneux è stato coinvolto in diverse controversie mentre lavorava presso lo studio. Queste controversie nascevano solitamente da interviste e presentazioni su giochi in sviluppo, come Black & White, The Movies e Fable. Tali dichiarazioni hanno portato il pubblico a criticare Peter, accusandolo di essere un bugiardo e di esagerare le caratteristiche dei suoi giochi prima dell'uscita. Questa tendenza è stata ribattezzata online come il “Molyneux Cycle” (Ciclo di Molyneux) un termine coniato dallo YouTuber Jim Sterling nel 2015. Nello stesso anno, Molyneux rilasciò un'intervista al sito di giornalismo videoludico Rock Paper Shotgun, in cui gli venne chiesto direttamente se fosse "un bugiardo patologico". L'intervista divenne tesa, con Molyneux che cercò di difendersi affermando che, dal suo punto di vista, non aveva mai mentito. Alla fine, lo sviluppatore concluse l'intervista con uno sfogo, dichiarando di non avere più alcuna reputazione nell'industria dei videogiochi e affermando che non avrebbe più parlato con la stampa da quel momento in poi. Tuttavia, Molyneux ha successivamente partecipato a interviste con i media per altri giochi dopo il 2015.
Milo & Kate[]
Nel 2009, Peter Molyneux presentò al pubblico durante l'E3 una dimostrazione di quello che descrisse come un gioco chiamato “Milo & Kate”, che utilizzava Project Natal (una versione iniziale del Kinect). Durante la presentazione, Molyneux affermò che i giocatori avrebbero potuto interagire con il protagonista del gioco muovendo le mani vicino ai sensori di Project Natal e parlando nel microfono. Dichiarò inoltre che qualsiasi oggetto reale avrebbe potuto essere trasportato nel gioco scattando una foto con i sensori del dispositivo. Dopo l'E3, Microsoft rilasciò una dichiarazione pubblica in cui affermava che Molyneux non era stato del tutto onesto riguardo alla dimostrazione. Successivamente, Molyneux ammise che si trattava solo di una demo tecnica. In interviste successive con IGN, lo sviluppatore spiegò che Milo & Kate era sempre stato concepito come una dimostrazione tecnologica e che probabilmente non sarebbe mai diventato un vero gioco, poiché Project Natal era ancora in una fase iniziale di sviluppo.
National Cleavage Day[]
Il 27 marzo 2015, la pagina Twitter ufficiale di Lionhead Studios pubblicò alcuni post relativi al National Cleavage Day includendo una pubblicità in-game per una taverna chiamata The Foaming Jugs tratta da Fable II nel tentativo di celebrare e promuovere la ricorrenza in modo scherzoso. Tuttavia, nonostante l'intento umoristico, molti utenti di internet si dissero offesi dai post. Di conseguenza, i tweet vennero rimossi poco dopo la loro pubblicazione.
Questo perché La giornata è nata come una celebrazione della fiducia in sé stesse e della femminilità, incoraggiando le donne a indossare scollature con orgoglio. “The Foaming Jugs” è un gioco di parole; letteralmente, può significare "Le brocche schiumanti", un riferimento alle brocche di birra che si trovano in una taverna, in senso figurato, "jugs" è anche uno slang inglese per riferirsi ai seni femminili
Curiosità[]
- Quando la Lionhead Studios chiuse i battenti, la loro pagina Twitter cambiò nome in Liondead Studios per scherzo.
- Secondo Peter Molyneux, quando diedero allo studio il nome del criceto di Mark Webley, andarono a controllare Lionhead (il criceto) solo per scoprire che in realtà era morto e "irrigidito dal rigormortis".
Riferimenti
- ↑ 07-03-2016 Cambiamenti in Microsoft Studios, UK e Danimarca, Xbox Wire, consultato il 07-03-2016.
- ↑ 29-04-2016 Il creatore di Fable, Lionhead Studios, chiude oggi, Eurogamer, consultato il 29-04-2016.
- ↑ 29-04-2016 Lionhead chiude oggi - uno dei più grandi sognatori del gaming se ne va, GamesRadar (OXM), consultato il 29-04-2016.
- ↑ 12-05-2016 Lionhead, il retroscena, Eurogamer, consultato il 12-05-2016.
- ↑ Peter Molyneux lascia Lionhead Studios e Microsoft, concluderà Kinect Fable (Kotaku)
- ↑ Il nuovo capo della Lionhead è un esperto di free-to-play MMO, "verrà sfruttato l'incredibile hardware di Microsoft" (OXM UK)
- ↑ Il capo della Lionhead: "Sono assolutamente a favore che la tecnologia sia il più semplificata possibile" (OXM UK)
- ↑ 8,0 8,1 8,2 10-06-2016 Come Fable Legends ha fatto crollare Lionhead, Kotaku UK, consultato il 10-06-2016.
- ↑ Fonti: "Molteplici acquirenti" erano in fila per Lionhead, Kotaku UK, consultato il 31-05-2016.
Link esterni[]
- Lionhead, the inside story, Eurogamer
- How Fable Legends Took Down Lionhead, Kotaku UK