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Fable legami di sangue copertina

Fable: Legami di sangue è il secondo romanzo dell'autore Peter David basato sulla serie videoludica di Fable. È stato rilasciato il 25 Ottobre 2011 in lingua inglese, mentre la prima in lingua italiana è stata rilasciata a Maggio 2012.

Sinossi[]

Il sangue può scorrere... o essere risparmiato.

Quando redigeranno la storia di Albion, il nome di Ben Finn sarà ricordato con onore. Per ora, comunque, ho ancora voglia di girovagare e sono di nuovo in viaggio. Purtroppo ho dovuto lasciare la bella Page, e così al posto di una donna coraggiosa ho al mio fianco uno gnomo importuno che non mi lascia mai in pace...

In realtà, le sue parole possono ferirmi solo in parte - non sono nulla in confronto al nemico che sta assaltando la città fortificata di Blackholm. Un misterioso condottiero sta lentamente inghiottendo le terre limitrofe e Blackholm resiste caparbiamente.

Sta tuttavia per scatenarsi un'oscurità cui nessun mortale può opporsi. E che racchiude un segreto legato al mio stesso sangue...

Trama[]

Il protagonista di questa storia è Ben Finn, già presente in Fable III, che si ritrova a scrivere le sue memorie poco dopo gli eventi finali del terzo capitolo della saga.

Il romanzo inizia con Ben Finn che "intrattiene" una donna conosciuta al pub di Bowerstone. Ma non fa in tempo ad andare fino in fondo che il marito della donna, il caporale Tyler Clixby, li scopre. Inizialmente furioso, appena scopre che colui che gli ha fatto le corna è il leggendario Ben Finn si placa istantaneamente, anzi dice di essere orgoglioso che è proprio Ben Finn l'uomo a letto con sua moglie. Finn, approfitta dell'eccitazione dell'uomo per andarsene indisturbato, tuttavia questo suo comportamento e la sua fama lo disgustano, decide così di lasciare Bowerstone una volta per tutte, non prima di aver parlato con Page.

Ben va nelle fogne di Bowerstone, dove si trova il vecchio quartier generale della resistenza, ora inutile visto che la rivoluzione è finita con successo. I due parlano per un po' e finalmente trova il coraggio di dire a Page che se ne sta andando via dalla città e la invita a viaggiare con lui. Page non è convinta di viaggiare senza meta per Albion, suggerisce così a Ben almeno di andare a trovare la sua famiglia. Ben, purtroppo, non ha più una famiglia, inizia a raccontare la sua infanzia, con i suoi genitori commercianti e i suoi tre fratelli nel piccolo villaggio di Gunk (soprannome dato da Ben e i suoi fratelli, il vero nome del villaggio è sconosciuto). Il primo fratello, Jason, è rimasto ucciso in un duello con un fattore (in quanto era andato a letto con la moglie) con dei forconi che, tuttavia, non ha impugnato bene, errore fatale. Il secondo fratello, William, fu arrestato per aver tentato di imbrogliare una guardia, e per questo venne portato a Bowerstone e di lui non si seppe più nulla. L'ultimo fratello maggiore, Quentin, accumulò così tanti debiti da avere una taglia sulla testa, e a differenza degli altri fratelli la sua morte ha segnato profondamente Ben in quanto l'ha vista con i suoi occhi. I genitori morirono in seguito per il dolore. Comunque sia, Page rifiuta l'offerta, affermando che la città ha ancora bisogno della sua vigilanza visto che alcune nuove politiche del nuovo monarca (protagonista di Fable III) si sono dimostrate molto discutibili e soprattutto per tenere d'occhio il suo acerrimo nemico: Reaver

Accettato il rifiuto (con amarezza), Ben inizia il suo ennesimo viaggio, senza meta e senza scopo, con il suo fidato fucile (da lui ribattezzato Vanessa), una pistola a pietra focaia, una sciabola e qualche vestito di scorta. Capisce di aver lasciato Bowerstone quando non vede più alcun edificio dalla distanza, in quel momento infatti è a Mourningwood. Ben però è sovrappensiero, non si accorge minimamente che due Hobbe lo stanno per uccidere, ma una voce lo fa svegliare, una particolare voce che dice: "Ehi! Sarà davvero un modo stupido di morire!". Ben così si accorge dell'immediato pericolo e riesce a liberarsi dei suoi assalitori. Ben invita al suo salvatore di uscire allo scoperto per ringraziarlo di persona, ma colui dietro a quella misteriosa voce si rifiuta ad uscire in quanto, a detta sua, sa già che ben gli sparerà una volta mostratosi. Ben gli promette che non gli farà alcun male, e la voce così rivela la sua forma: uno gnomo. Ben, all'inizio spaventato dalla creatura gli punta l'arma, ma esita nello sparargli per via della sua promessa. Così, Ben lo lascia in pace, ma lo gnomo non lascerà in pace lui.

Lo gnomo segue Ben per il resto del suo viaggio, insultandolo a più non posso. Ben col tempo riesce ad abituarsi ai suoi schiamazzi e a non prendersela per le sue parole. A un certo punto del viaggio, Ben si sveglia senza che lo gnomo lo infastidisca, credendo finalmente che si sia stancato della sua passività. Continuando il viaggio, Ben si ritrova a incontrare un suo vecchio amico, Barone, e i suoi uomini, ex-soldati reinventati mercenari. Al campo, iniziano a parlare del Maggiore Swift, visto che molti di loro hanno servito nella sua brigata. Ben chiede se c'è qualcosa di interessante da fare e barone parla di questa cittadina, Blackholm, che ha bisogno di aiuto. Tuttavia, uno dei mercenari, un monco di nome Trevor, ferma la conversazione, insistendo che gli abitanti del villaggio non hanno abbastanza soldi per pagarli e che è solo una perdita di tempo, visto che ad attaccarli c'è un uomo molto potente di nome Droogan. All'improvviso, una voce familiare li accusa di essere dei meri codardi. Sembra essere quella di Finn anche se lui non sta muovendo la bocca. La voce continua ad inveire verso i mercenari e quest'ultimi credono che sia Ben a parlare. Arrabbiati, lo attaccano ma lui riesce a scappare rubando pure un cavallo già noto a Ben di nome Fragore. Una volta lontano dalla folla inferocita, lo gnomo si rivela a Ben spaventando il cavallo e facendo cadere il cavaliere a terra. Lo gnome dice che si era nascosto di proposito per rivelarsi al momento giusto (e così fece). Dopo un leggero battibecco fra i due, Finn decise che sarabbe andato a Blackholm per aiutarli e che se voleva, lo gnomo poteva venire con lui.

Una volta arrivato a Blackholm, Ben parla con il capo del villaggio, il Vecchio Henry. La situazione è disperata visto che Droogan è ricco e con tatni uomini, mentre loro sono poveri e in pochi. Nemmeno il tempo di sapere il suo posto che l'allarme della città inizia a suonare per l'arrivo delle forze nemiche. I difensori si dirigono verso le mura in tempo per vedere un piccolo esercito che carica. Ben mostra la sua eccezionale abilità nel tiro eliminando gli aggressori con il suo fucile, fino a quando l'uomo accanto a lui, un giovane di nome Russell, viene colpito alla spalla e cade dal muro. Ben afferra una corda e gli salta dietro, trascinando il ragazzo in salvo con l'aiuto del Vecchio Henry. La battaglia infuria fino al pomeriggio, prima che pesanti perdite costringano finalmente il nemico a ritirarsi. Ben fa visita a Russell in caserma, dove il Vecchio Henry ringrazia Ben per aver salvato suo figlio e lo invita a rimanere a Blackholm per aiutare ad addestrare gli uomini.

Passarono le settimane con Ben da insegnante, fino a quando, una notte, una strana sensazione non fa dormire Finn. la strana sensazione lo porta al muro della città, dove trova il Vecchio Henry. anche lui sa che qualcosa di terribile sta accadendo., ma non ha il tempo di spiegare nulla a Ben che una freccia gli trapassa il cranio, facendolo cadere dalle mura. Altre frecce sfrecciano mentre orde di terrificanti mostri umanoidi emergono dall'ombra e attaccano la città. Con la pelle grigia, gli occhi gialli e vestite di stracci, le creature hanno caratteristiche grottesche, zanne e lunghi artigli che usano per arrampicarsi abilmente su e oltre le pareti. Le bestie presto sfondano il cancello e si riversano nella città. Ben si ritira dalle mura, ma si ritrova faccia a faccia con quello che suppone sia il capo dell'orda, una creatura più grande e potente degli altri. La lotta lo porta con le spalle al muro, sarebbe morto se non avesse urlato un grido di battaglia particolare: "Bestia, muori per mano di Ben Finn, difensore di Blackholm!". Dopo aver urlato, la bestia si ferma senza un apparente motivo, e inizia a fissare l'anello di famiglia che Ben ha al dito. Alla fine, la bestia parla, dicendo: "Benny?". La cosa paralizza Ben, riconoscendo in quella parola una persona a lui cara: suo fratello "William?".

La creatura ulula al resto del gruppo, come ordine di fermarsi, e si ritirano repentinamente nell'oscura foresta nei pressi di Blackholm, lasciando ben Finn senza parole per quello che è successo.

Gli abitanti del villaggio si rallegrano, lodando Ben come il loro salvatore, ma la sua unica preoccupazione è ritrovare William. Imballa rapidamente le sue cose e parte nella notte per inseguire il branco. Con l'aiuto dei sensi superiori dello gnomo, Ben li segue attraverso la notte e il giorno successivo, arrivano ad una villa sfarzosa. Alla porta d'ingresso, il portiere informa Ben che il padrone di casa non è altro che Reaver, e gli nega l'ingresso. Tuttavia grazie all'aiuto dello gnomo, riesce a mettere KO il portiere e ad entrare. Di soppiatto, riesce pure ad entrare nell'armeria per travestirsi da guardia. Al piano di sopra, riesce ad origliare la conversazione fra Reaver e Droogan, scoprendo che le creature sono opera dello stesso Reaver e si chiamano Mezzosangue sotto il finanziamento di Droogan. Ben si fa strada nelle viscere della casa, dove sono tenute le creature, e passa gabbia dopo gabbia piene di bestie mentre segue i suoni delle urla di suo fratello fino a una piccola cella dove William viene torturato da un uomo mascherato e ammantato. Furioso, Ben attacca l'uomo, ma William implora debolmente Ben di non ucciderlo. Perplesso, Ben si accontenta di prendere selvaggiamente a calci l'uomo in testa finché non perde i sensi. La coppia tenta di scappare, ma gli altri Mezzosangue, che non sono nemmeno chiusi nelle loro gabbie, bloccano l'uscita e Ben assiste per la prima volta alla trasformazione agonizzante di William. Fuggono più in profondità nel sotterraneo, solo per emergere in una piccola arena circondati da Reaver e dalle sue guardie. Quando Reaver scopre che William e Ben sono fratelli, li invita nel suo studio per contrattare per la libertà di William.

Reaver spiega che William e gli altri Mezzosangue erano una volta uomini, i suoi schiavi legalmente posseduti, e che Baro l'alchimista, l'uomo mascherato con cui Ben ha litigato, è responsabile della loro trasformazione in mostri. Le creature obbediscono a malincuore a Baro perché è la loro unica speranza di cura, e se sono lontane dagli incantesimi dell'alchimista per troppo tempo, perderanno completamente la loro umanità. Reaver suggerisce anche di avere altri metodi per controllare e manipolare i Mezzosangue. Ben chiede che William sia curato e liberato. Reaver è più che disposto a soddisfare la richiesta di Ben, purché soddisfi due condizioni: in primo luogo, Ben non deve mai tornare a Blackholm o fare qualcos'altro per ostacolare i piani di Droogan. In secondo luogo, deve tornare a Bowerstone e assassinare un individuo problematico che ha interferito con i piani e gli affari di Reaver più e più volte. L'obiettivo è Page. Interiormente, Ben è inorridito, ma per il bene di William è d'accordo. Viene rilasciato e lui e lo gnomo partono per il lungo viaggio di ritorno a Bowerstone.

Dopo aver raggiunto Millfields, Ben trascorre la notte in una locanda fatiscente chiamata Orgoglio del leone. Si ritira nella sua stanza, ma appare lo gnomo e lo informa che c'è un uomo in agguato sotto la finestra di Ben. Lo gnomo quindi sottomette senza sforzo l'uomo molto più grande, che si scopre essere solo uno di un'intricata rete di spie che lavorano per Reaver. Ben gli risparmia la vita e l'uomo fugge, ma Ben resta con la consapevolezza che non sarà in grado di ingannare o bloccare Reaver. Si fa strada alla zona industriale di Bowerstone il giorno successivo, ma Page non è al quartier generale dei ribelli. Vaga nel mercato di Bowerstone ed è attratto da un trambusto nel pub Il gallo nella corona, dove trova Page che litiga con diversi teppisti. Interviene con la sua pistola e Page lascia la taverna con lui. La implora di nuovo di accompagnarlo, ma mente e le dice che loro due sarebbero stati di inestimabile aiuto per i poveri abitanti di Blackholm. Page cede e lasciano la città insieme.

Si accampano al calar della notte e Page si addormenta quasi immediatamente. Ben estrae la pistola e si ferma sopra Page, ma non riesce a decidersi ad ucciderla, mormorando: "Non posso farlo". "Io sì", risponde una Page molto sveglia, rivelando una pistola armata nascosta sotto la sua coperta. Era stata sospettosa di Ben per tutto il tempo. Ben la informa rapidamente della difficile situazione di suo fratello, del suo patto con Reaver, e la implora di abbassare la pistola e aiutarlo. La sua risposta è di prenderlo a pugni in faccia. Mentre Ben giace stordito nella terra e Page cammina avanti e indietro indecisione, Fragore improvvisamente si impenna terrorizzato mentre i Mezzosangue di Reaver escono alla carica dagli alberi. Page è sopraffatto e Ben perde i sensi. Quando si avvicina, lo gnomo gli dice che Page è stato rapito dai Mezzosangue. Ben, senza pensarci due volte, corre a salvarla.

L'alba sta sorgendo quando Ben raggiunge finalmente la tenuta di Reaver. Cammina coraggiosamente fino alla porta d'ingresso, dove viene accolto da un manipolo di guardie e portato davanti a Reaver insieme a Droogan. Reaver rivela che Page è tenuto prigioniero nella sua arena personale, dove intende farle combattere i Mezzosangue mentre Ben, anche lui nell'arena, osserva. Ai Mezzosangue è stato proibito di fare del male a Ben purché non li attacchi prima. Reaver offre a Ben una scelta: se Ben non interviene e Page viene ucciso, William sarà curato e lui e Ben potranno liberarsi. Se Ben tenta di salvare Page, le creature li uccideranno e William rimarrà uno schiavo. Ben accetta e poi cerca di aggiungere alla posta in gioco il destino di Blackholm: indipendentemente dal risultato nell'arena, gli uomini di Droogan devono lasciare la città. Sfortunatamente, Reaver lo respinge, spiegando che dopo che Ben ha lasciato la città all'inseguimento di William, gli uomini di Droogan sono entrati e hanno preso la città senza che venisse sparato un colpo.

Ben viene quindi portato nell'arena. Passando le gabbie dei Mezzosangue, incontra William nella sua forma bestiale, che dice a Ben che Baro ha negato loro le cure, che è estremamente difficile persino parlare e che se Ben lo sfida nell'arena, dubita che saprà trattenersi. Ben è sorpreso dal fatto che, anche se William si aggrappa a malapena alla sua umanità, lui e gli altri Mezzosangue ricordano ancora chiaramente i comandi di Reaver. Mentre le guardie spingono Ben, all'improvviso pensa a un modo per vincere la scommessa e salvare sia Page che William mentre aggrappandosi a qualche interpretazione della stessa, ovviamente dando per scontato che Reaver si dimostri un uomo di parola.

Ben viene condotto nell'arena, dove Page è stata incatenata a un grosso palo al centro. Reaver, Droogan e altri nobili ben vestiti sono sugli spalti in alto. Reaver chiede alle sue guardie di scatenare i Mezzosangue, a quel punto Ben si posiziona direttamente davanti a Page, proteggendola tra la sua schiena e il palo. Quando Reaver chiede cosa stanno facendo, Ben spiega che Reaver ha ordinato alle creature di non fargli del male se prima non li danneggia, quindi resisterà loro "passivamente"; i Mezzosangue non saranno in grado di arrivare a Page senza prima strappare Ben. Reaver ribatte che potrebbe semplicemente dare alle creature istruzioni diverse, ma Ben gli ricorda che così facendo avrebbe cambiato i termini dell'accordo, mostrando a tutti i presenti che non ci si può fidare della sua parola.

Reaver ci pensa, ma è distratto dal silenzio inquietante nella stanza. Dovrebbero sentire i Mezzosangue ormai. Chiede alle guardie della porta di fare rapporto, ma non rispondono. Lancia una chiave a Ben e gli chiede di indagare. Ben è comprensibilmente sospettoso, ma Reaver ammette l'arguzia nella strategia di Ben e giura di mantenere la sua parte dell'accordo. Ben apre la porta, ma le guardie sono scomparse. Procede lungo il corridoio, verso le gabbie, dove viene accolto prima dall'odore della morte, e poi da uno spettacolo molto raccapricciante; i mezzosangue sono fuggiti, le guardie sono morte, e Baro l'alchimista, ultima speranza di guarigione di Guglielmo, è stato ucciso, con la testa strappata dal corpo.

Ben torna da Reaver e gli dà la notizia. "È impossibile", ribatte Reaver, ma poi si gira di scatto per cercare il suo bastone da passeggio, che è scomparso. "Stai cercando questo?". Esclama lo gnomo dopo essersi rivelato a tutti. Appare mentre tiene il bastone e schernisce Reaver. Il grande gioiello che un tempo adornava la punta del bastone, che lo gnomo confessa di aver riconosciuto immediatamente come un "cristallo di controllo del Vecchio Mondo", è stato rotto, con grande sgomento di Reaver. Reaver ammette che il cristallo è stato il suo più grande vantaggio, permettendogli di controllare e imporre la sua volontà sui Mezzosangue. Senza di essa, le menti delle creature si "ripristineranno" e riprenderanno la loro ultima direttiva incompleta; attaccare Blackholm.

In seguito, Reaver teorizza che si scateneranno qua e là per la campagna, uccidendo tutto sul loro cammino fino a quando non verranno fermati. Reaver non è affatto preoccupato e invita i suoi ospiti, incluso Droogan, a rimanere per la cioccolata calda. Ben e Page decidono di dirigersi verso Blackholm, ma mentre stanno uscendo, Ben chiama Reaver, estrae la pistola e fa fuoco. Fa clic in modo innocuo. Reaver confessa di aver scambiato le armi da fuoco di Ben e Page dopo che sono stati catturati, lo ammonisce per aver ceduto alla sua rabbia e lo avverte che, al tramonto, le ultime tracce dell'umanità dei Mezzosangue scompariranno e soccomberanno alla loro natura animale per sempre.

Ben, Page e lo gnomo si dirigono verso l'uscita, fermandosi solo per raccogliere le armi dalle guardie morte, comprese due bandoliere di granate, che Page prende. Fuori, tutti e tre montano Fragore e corrono lungo la strada verso Blackholm. Lungo la strada, Page è fermamente convinta che dovrebbero formulare un piano, ma Ben non crede nella pianificazione. Chiede a Page se ha un piano effettivo già da subito altrimenti può andarsene visto che non ha nulla di personale in questa storia, e per contraddirlo lo bacia. Presto raggiungono Blackholm prima delle creature. Il cancello è stato riparato e si apre al loro arrivo. Nel momento in cui attraversano, tuttavia, Ben viene trascinato brutalmente da cavallo e gettato a terra nientemeno che da Trevor. Ben si guarda intorno e nota Barone e molti dei suoi uomini, che indossano tutti i colori e gli stemmi delle forze di Droogan. Alla domanda sul motivo per cui si è unito a Droogan, Barone risponde: "Mi spiace, Finn, ma noi seguiamo il denaro".

Notando che i cittadini di Blackholm sono presenti e illesi, Ben e Page cercano di avvertire i soldati dell'arrivo dei Mezzosangue. Riescono a convincere il loro capo, il capitano Thorpe, che ordina ai suoi uomini di prepararsi per la battaglia e acconsente alla richiesta di Ben di armare anche i cittadini. Ben poi parla con gli abitanti del villaggio, che sono disposti a combattere al fianco degli uomini di Droogan per difendere la loro città. Thorpe tenta di parlare con Ben, ma la loro conversazione viene interrotta dai ringhi lontani dell'orda in avvicinamento. Ben corre ai parapetti e si posiziona vicino a Page appena in tempo per vedere i Mezzosangue irrompere dal limite degli alberi e caricare le pareti.

Inizialmente, i Mezzosangue vengono lentamente respinti dal gran numero di tiratori scelti ben addestrati sui muri, fino a quando le creature abbandonano improvvisamente le mura e l'intero branco converge sul cancello principale. Non c'è alcun parapetto sopra il cancello, e con un grande sforzo i mostri sono in grado di alzarsi e superarlo nella città. Ben e Page corrono lungo la passerella verso il cancello, ma William salta oltre il muro e atterra tra di loro. Page lo fa cadere, ma lui la afferra per il collo e la sbatte contro il muro, facendola perdere i sensi. Quindi avanza su Ben, saltando e lanciandosi di sopra, ma, in un momento di lucidità, si ferma poco prima di ucciderlo e invece si avvicina a Page, prende le sue bandoliere granate e se le lega, intento a sacrificarsi per fermare gli altri. Ben protesta, ma William si precipita al centro della piazza della città, dove Thorpe ha fatto seminare dai suoi uomini pacchetti di polvere da sparo, ed emette un lungo, agghiacciante ululato primordiale che ferma gli altri Mezzosangue da quello che stavano facendo. Si raggruppano intorno a William, ululando stranamente e agitando in aria i loro artigli insanguinati mentre lui li guida in una sorta di bizzarro rituale, e Ben nota che una delle dita di William sta lentamente tirando la spoletta su una delle granate. Ma gli ultimi raggi del sole al tramonto catturano l'attenzione di Ben, e ricorda l'avvertimento finale di Reaver, e si volta indietro per vedere la mano di William scivolare dalle granate; le ultime tracce di suo fratello svaniscono e rimane solo la bestia. William emette un ululato di sfida mentre Ben impugna il fucile, prende di mira una delle granate, sussurra "Mi dispiace" e spara. Il proiettile colpisce la granata in modo pulito e William viene immediatamente incenerito. L'esplosione avvolge gli altri Mezzosangue e innesca i pacchetti di polvere da sparo, creando un'enorme palla di fuoco. Le poche creature che sopravvivono all'esplosione iniziale vengono rapidamente eliminate dai difensori e la battaglia è finita. Page riprende conoscenza e chiede a Ben cosa sia successo. Lui risponde: "William ti ha salvato la vita".

Una settimana dopo, Droogan si reca solennemente a Blackholm, dove incontra il Capitano Thorpe. Dopo essersi assicurato che la città sia ancora saldamente sotto il controllo dei suoi uomini, Droogan chiede al capitano Thorpe se i cittadini sono pronti per essere venduti come schiavi, a quel punto Thorpe lo fa cadere prontamente con un pugno in faccia. Russell, il nuovo sindaco della città, si avvicina e presenta Ben come il suo nuovo vicesindaco, e ordina a Thorpe di prendere in custodia Droogan per essere processato per i suoi crimini. Un processo, confessa Russell, già deciso in cui Droogan sarà ritenuto colpevole e condannato a morte, ma avrà comunque un processo. Russell implora Ben di rimanere a Blackholm, poiché il suo titolo di vicesindaco non deve essere solo onorario, ma quando Ben rifiuta educatamente per stare con Page, un Russell confuso lo informa che Page ha già lasciato Blackholm quella stessa mattina. Ben torna di corsa al suo alloggio e lì trova un biglietto indirizzato a lui, insieme allo gnomo.

Nella nota, Page dice che sta tornando a Bowerstone per riprendere i suoi sforzi per rovesciare Reaver, e che gli eventi recenti le hanno dimostrato che non ci si può fidare di Ben. Gli ordina di stare lontano da lei e lontano da Bowerstone. La nota include anche l'anello con sigillo carbonizzato di William. Ben è furioso e fa le valigie in fretta, progettando di intercettare Page sulla strada, quando si ferma alla porta. Si gira e accusa lo gnomo di aver detto a Page esattamente cosa scrivere. Lo nega, ma Ben lo insiste e confessa che Page voleva che Ben venisse con lei ma non sapeva come chiederglielo. Alla fine, Ben chiede di conoscere il nome dello gnomo e, dopo una lunga pausa, lo gnomo risponde: "Ginjer. Con una 'j' in mezzo, non una 'g' dolce". "Ma... è il nome da ragazza" risponde Ben. "Esatto. Tutti gli gnomi sono femmine", dice lo gnomo. Ben è dubbioso, ma si congeda dallo gnomo e se ne va via. I suoi pensieri si rivolgono a Fragore, che sarà lasciato alle cure di Trevor. Ben pensa di offrirsi di comprarlo... o semplicemente di rubarlo da sotto il naso di Trevor.

Non era una scelta particolarmente difficile, per Ben Finn.

Curiosità[]

  • Gli eventi di questo romanzo sono raccontati brevemente durante la trama di Fable: The Journey.
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